about me-l

mi piace la materia, le sensazioni che provoca, le combinazioni, i colori: mi piace guardarla mentre cambia aspetto attraverso il lavoro, mentre prende forma, e funzione.

mi piace leggere, studiare e scrivere: la china blu asseconda il tempo del mio pensare.

mi piace la grafica, il disegno, il segno in generale, se accompagnati dalla poesia.

mi piacciono la dimensione umana, le persone e le loro storie: da ognuna di queste posso imparare qualcosa.

mi piace la cucina, il fuoco e le spezie… mi piace mescolare i sapori, tentare, consapevole che mai qualcosa verrà uguale due volte.

mi piace la terra, ed ho un profondo rispetto per i suoi frutti: l’equilibrio delle sue parti mi indica la strada.

sono nata a castelfiorentino, nel cuore della toscana, e a firenze ho svolto il mio percorso di studi e sono diventata architetto.

l’università è stata per me una ricerca verso la semplicità, l’ordine e la misura. un percorso intimamente legato al pensiero, dove i disegni sono la materializzazione delle idee, dove lo studio del luogo e della storia sono fondamentali per capire l’ambiente che mi circonda.

ho cercato di apprendere il senso critico nella lettura, e la curiosità. ho studiato l’attesa della composizione e la magia della luce, l’umiltà dell’ascoltare e la necessità della costruzione di una strada propria.

è stata un’esperienza che mi ha fatto comprendere la complessità della comunicazione e della progettazione interdisciplinare.

ho collaborato con diversi studi di progettazione, sia a livello urbanistico, che progettuale, che di restauro: ho analizzato in particolare temi quali la coabitazione, la progettazione partecipata e l’autocostruzione, riconducendo la professione ad una forte connotazione sociale.

poi ho capito che il lato umano e sociale della progettazione sono quelli che più mi interessano: il costruire comunità risuona in me più forte che costruire muri.

attraverso corsi di comunicazione non violenta ed ecologica, ho potuto approfondire l’importanza della gestione dei conflitti all’interno di gruppi: la mia idea è una fusione degli strumenti di facilitazione con i temi legati alla sostenibilità e al cambiamento, per ottenere un tipo di progettazione partecipata e consapevole, dove il risultato finale è qualcosa di più della somma funzionale delle parti in gioco.

nel 2012 ho partecipato all’EDE, ecovillage design education, corso organizzato da gaia education e dal GENsieben linden per formare progettisti di comunità ed ecovillaggi: durante il seminario abbiamo esplorato soluzioni e modelli per la trasformazione sociale, nell’ottica della costruzione di una coscienza globale e di un agire locale. sono quindi divenuta GEN ambassador.

ho vissuto e fatto parte dell’ecovillaggio la città della luce per un anno e mezzo, dove ho incontrato il reiki e mi sono formata come costellatrice familiare: grazie al percorso di crescita personale che ho avuto la possibilità di percorrere, una visione olistica e fenomenologica è andata a permeare il mio approccio alla vita.

quando poi mi sono avvicinata alla deep democracy, ho compreso di aver trovato uno strumento di profonda indagine, che unisce l’approccio fenomenologico, la spiritualità e il sogno nella facilitazione dei conflitti.

nel corso degli anni ho partecipato a numerosi seminari di comunicazione ecologica e non violenta, transition training, percorsi sciamanici, gruppi esperienziali: ogni volta che assumo una consapevolezza in più su di me, comprendo un po’ meglio tutto ciò che mi sta intorno.

ad agosto 2013 ho partecipato al corso di permacultura di 72 ore a zebrafarm, condotto da saviana parodi: una volta ancora ho percepito come, in questo momento di profondo cambiamento, qualunque strumento io decida di utilizzare, la direzione evolutiva è comune ad ognuno di essi.

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