INCONTRANDO GLI ECOVILLAGGI

Citazione

‘One by one everyone comes to remember,

we’re healing the world one heart at a time’

medicine music

Luglio è il mese dei grandi raduni ecovillaggisti!

Con più di 450 partecipanti e 100 volontari della comunità ospitante, ZEGG, a un’ora da Berlino, è stata la conferenza del GEN (global ecovillage netrwork) più grande finora. Dal 9 al 14 luglio un programma intensissimo, pieno di conferenze frontali la mattina, workshops nel pomeriggio e presentazioni dei diversi progetti da tutto il mondo la sera: un’organizzazione tedesca impeccabile, la possibilità di connettermi a tante esperienza da tutte le parti del mondo, e incontrare amici e amiche che stanno facendo percorsi simili al mio in culture completamente differenti, hanno reso questo incontro magico.

dalla sovranità alimentare alla governance, dal lavoro mediatico alla crescita dei figli, dalle questioni legali a quelle di amore e relazioni negli ecovillaggi: questi i temi delle presentazioni del mattino, facilitate dalla leadership rodata di Kosha e Robin, che sono state registrate e presto saranno caricate sul canale di Youtube GEN-Europe.

Meraviglioso per me vedere tanta diversità, emozionante sentire testimonianze di nuovi modelli comunitari dall’Africa, dall’Asia, dal sud America quanto dai paesi occidentali: tutto questo con la consapevolezza che, contemporaneamente alla conferenza, in Palestina stavano morendo decine di persone negli scontri. Il lavoro che stiamo facendo non lo stiamo facendo solo per le nostre famiglie, ma anche per portare pace in quei territori.

Alla fine mi pervadeva una sensazione di Unicum… tante persone, su tutto il globo, che stanno andando nella stessa direzione, ognun* con gli strumenti a disposizione, in accordo con le culture locali, tutt* pront* a condividere successi e fallimenti, consapevoli che è solo tentando che si scoprono nuove terre.

Il prossimo incontro del GEN, che compirà 20 anni, si svolgerà a Findhorn, dal 6 all’11 luglio 2015.

GEN-2014

la delegazione italiana della RIVE durante la conferenza del GEN 2014 a ZEGG.

GEN 2014

un momento di cerchio durante la conferenza a ZEGG

E se pensavo di aver toccato un picco di partecipazione al GEN, le mie orecchie stentavano a credere che all’incontro della RIVE, (rete italiana villaggi ecologici), dal 24 al 26 luglio, hanno partecipato quasi 700 persone.

Vi immaginate? Un evento organizzato soltanto attraverso il volontariato (il campo è stato preparato nei giorni precedenti il raduno da volontari*, volontari* hanno cucinato e servito il cibo, volontari* hanno facilitato tutti gli incontri e le attività) ha sostenuto, sfamato, fatto ballare e giocare, fatto incontrare e condividere le esperienze di centinaia di persone provenienti da tutt’Italia!

Con gioia, amore, dedizione, ognun* ha messo quello che poteva mettere sul piatto, che aveva come sfondo le stupende colline della campagna senese della Comune di Bagnaia.

Il programma era un continuo svolgersi di attività, dalle 8.30 di mattina a dopo cena (e a tarda notte per chi aveva voglia di celebrare intorno al fuoco): per la prima volta abbiamo avuto una bella rappresentanza da ecovillaggi europei, un incontro in diretta su skype da Gaza con un’associazione che lavora per la pace nei territori palestinesi (Windows for peace), le presentazioni di tantissimi nuovi e meno nuovi progetti di ecovillaggi, oltre ai ‘soliti’ numerosissimi workshops su tutti gli ambiti di GAIA education, sociale, ecologia, economia e visione del mondo.

(Per maggiori informazioni su prossimi incontri, come sostenere la rete degli ecovillaggi e diventare membri sostenitori/trici, sul nuovo sito ECOVILLAGGI.IT )

A malapena sono riuscita a venir via dal raduno, con un cuore gonfio di gratitudine, per tutte quelle persone che si stanno mettendo profondamente in gioco e che fanno delle proprie vite il cambiamento che vogliono vedere nel mondo.

Mi viene in mente la scena di Frankenstein Junior: ‘SI – PUÒ – FARE!!’

Sì, si può fare, è un diritto ed un dovere morale provarci.

Grazie a tutte le persone meravigliose che incontro sul mio cammino, che alimentano in me la speranza di un mondo migliore e mi danno la forza di andare avanti nel mio percorso.

arcobaleno-rive

il bellissimo arcobaleno! tutt* si sono fermati per celebrare il simbolo della biodiversità che la RIVE rappresenta

inizio fishball_melania

le mattine iniziavano sempre con incontri facilitati in plenaria, su argomenti riguardanti le comunità

cerchio_RIVE_MELANIA

CERCHIOOOOOOOO!!!!!

e per finire il tormentone dell’estate 2013, ormai un classico, una chicca ecovillaggista, sempre di gran moda!

Semi di comunità

Citazione

Viva là,
e po bon…
detto triestino

si è appena concluso il corso su comunicazione consapevole, facilitazione e democrazia profonda a Trieste, due giorni intensissimi con un gruppo stupendo e super variegato!
io ho facilitato, ma innumerevoli volte ho avuto la sensazione che il gruppo già sapesse, che io fossi solo uno strumento per stimolare l’intelligenza collettiva.
mi sono sentita una levatrice di comunità :-)
abbiamo giocato, celebrato, empatizzato, parlato, ascoltato e co-ascoltato, emozionato, mangiato leccornie, cantato e suonato, passeggiato per il centro meraviglioso di Trieste, fatto il bagno al tramonto, respirato.
ci siamo affidati al processo del gruppo, e tutto quello che è successo era necessario accadesse.
uno speciale ringraziamento a chi ha organizzato il corso, al giardino meraviglioso che ci ha accolto, alla torta di albicocche e la grigliata argentina, alla piccola Nina e a Fagiolino nella pancia, ai gabbiani e ai gatti, al mare, al gelato di chocolat, al desiderio di vivere insieme, a Bele Mama, e al grande Tao che ha reso tutto questo possibile. :-)
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Abbasc e menele: preparandoci alla progettazione

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E’ incredibile quante cose si possono fare in un giorno! Oggi Javier di Altekio, io e Comunitazione abbiamo programmato i prossimi giorni di progettazione partecipata nel quartiere Abbasc a Menele di ceglie Messapica (pur rimanedo apert* all’imprevisto),

acceso le scintille dei nostri sogni e ne abbiamo trovato le essenza comuni (che è la base per costruire comunità),

condiviso passioni e dubbi (meglio fuori che dentro, dico io….),

massaggiato le schiene reciprocamente (per non rimanere sempre e solo nella testa),

trovato dei momenti di condivisione più intimi (se non altro nelle file per andare in bagno nei breaks) ,

giocato per comprendere che in gruppo ogni oceano può essere affrontato (compresi tutti i suoi squali…),

creato artistici e potenti totem con materiali riciclati in qua e là per il teatro comunale (nessun rituale woodoo, ma momenti che ci aiutino a ricordare perchè stiamo facendo tutto questo),

fatto un sacco di pause mangerecce (in classico stile cegliese),

celebrato gli ottimi risultati raggiunti (che se il proceso non è divertente, non è sostenibile).

Una giornata che è per me uno specchio dell’intero processo, che nel micro ci sta il macro e nel macro ci sta il micro.

Ecco, siamo pront* per i prossimi giorni di progettazione partecipata nel quartiere (di cui forse alla fine del percorso avrò imparato a pronunciarne il nome!).

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Celebrare il proprio Rango

Citazione

Qualunque sia il nostro rango, sociale, spirituale, psicologico o contestuale, è spesso una sfida diventarne consapevol*, e diventare consapevol* dei privilegi che ne derivano. Con la consapevolezza arriva la possibilità di usare il potere in nome della comunità: ecco alcune vie che permettono di fare un buon uso del proprio rango:

  • ricorda di amare e rispettare te stess*: questo ti permetterà di essere più gentile con l’altr*
  • divertiti nell’esprimerti e nel parlare, e prendi in considerazione l’ascolto profondo dell’altr*
  • considera l’uscire dalla tua ‘comfort zone‘, permettiti differenti stili nella comunicazione, sperimentati in ruoli differenti dalla norma…
  • esprimi fino in fondo la tua posizione e le tue idee, poi sperimenta un punto di vista diverso, mettendoti nei panni dell’altra persona
  • sii dispost* ad imparare dall’altr*, e ad insegnare ciò che sai
  • cerca di prevedere dove avrai un rango alto: non cercare di nasconderlo a te stesso ne’ agli altr*. Riconosci di avere un rango ed impara ad usarlo nel migliore dei modi
  • trova e gioisci della libertà che hai nelle situazioni dove hai meno rango, esattamente per questo motivo. Usa la tua libertà a beneficio di tutt*.
  • considera il feedback dell’altr* su come usi il tuo potere
  • rifletti su come il tuo rango può essere usato a beneficio del sistema, ad esempio per creare cambiamento o per far crescere la consapevolezza circa un argomento o per far sentire l’altr* a proprio agio…

maestra

THE GUEST HOUSE – LA CASA DEGLI OSPITI

This being human is the guest house.
Every morning a new arrival.
A joy, a depression, a meanness,
a momentary awareness comes
as an unexpected visitor.
Welcome and entertain them all!!
Even if they’re a crowd of sorrows
who violently sweep your house
empty of its furniture.
Still, treat each guest honorably.
He may be clearing you out
for some new delight.

The dark thought, the shame, the malice.
Meet them at the door laughing
and invite them in.
Be grateful for whoever comes
because each guest has been sent
as a guide from beyond.
Rumi

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Questo essere umano è come una casa per gli ospiti.
Ogni mattino un nuovo arrivo.
Una gioia, una tristezza, una cattiveria,
una momentanea consapevolezza arriva come un ospite inatteso.
Accoglili, ed intrattienili tutti!!
Anche se sono una folla di dolori
che violentemente spazza via
dalla tua casa ogni mobilio.
Onora ogni ospite, comunque.
Forse sta facendo spazio per prepararti
a qualche nuova gioia.

Il pensiero oscuro, la vergogna, la malizia.
Incontrali sulla porta col sorriso
ed invitali a entrare.
Sii grato a chiunque arrivi
perchè ciascun ospite ti è stato mandato
come guida dall’al di là.
Rumi

guest house

Un Trullo in Festa

in una striscia di terra rossa e densa come la cotognata, tra alti palazzi e la ferrovia, la musica techno-salentina suona, il profumo dei panzerotti nell’aria, lo scirocco umido arriccia un po’ i cartoncini colorati appesi al melo cotogno. è proprio aria di festa. adoro la celebrazione, soprattutto quando diventa la scusa per incontrarsi e condividere sogni e talenti.

paga il conto con un racconto. l’idea è di chiamare le persone del quartiere intorno a caffè e biscotti, e raccogliere storie di un passato più o meno lontano: quei momenti che creano appartenenza.

c’è chi si avvicina sospettos*, no, signora, non c’è niente da pagare, ma se vuole può raccontarci una storia, chi sta in disparte e guarda, e quei bambini tornati mille volte per un biscotto, un biscotto per un disegno! qualche donna col grembiule affacciata alle terrazze degli alti palazzi intorno, incuriosite, chissà cosa le ha trattenute dallo scendere. e noi che ci improvvisiamo camerier* di un bar che ha come soffitto le nuvole che passano veloci, e passiamo tra i tavoli ad ascoltare racconti e rimpianti, finché non scende la notte.

io mi fermo più volte a leggere dal melo cotogno. e se davvero fosse tutto possibile? se davvero quel sogno, che non è mio, né tuo, ma nostro, potesse realizzarsi? se insieme riuscissimo a dare un nome a quel quartiere che non ce l’ha?

partecipazione, improvvisazione, celebrazione, ri-evoluzione, appartenenza, comunità. queste parole ronzano nella mia testa, e si trasformano in realtà davanti ai miei occhi. diventano gli scout nelle danze di gruppo francesi, e il gruppo bocciofilo che dà spettacolo, e la danza col fuoco a piedi scalzi sul cemento, e i ragazzi sui ‘carrettoni’ che fanno a gara a chi arriva per primo in fondo alla discesa, e la perfetta non-organizzazione, e il pianoforte in mezzo alla strada, e l’orto sinergico coi bambini nell’aiuola a chiave di violino, e il tiro alla fune, e gli arcieri, e la musica…

…sempre musica, che sostiene come terra, e fa respirare come l’aria, e fa muovere come il fuoco, e incanta come il mare.

e quel piccolo trullo, bianco che brilla, che per una sera mi sembra il centro del mondo.

evento organizzato per il decimo anniversario di Casarmonica, in collaborazione con ComuniTazione, presso Ceglie Messapica