mentre cammino verso il Process Work Institute, tra le vie del centro di Portland, emerge un’immagine familiare.
è l’idea dell’incontro, l’emozione di stare per compiere qualcosa che una parte di me aveva programmato (e/o immaginato) da tempo.
come se la mia anima si fosse data appuntamento insieme a tante altre in quel posto ed in quel momento. le visualizzo partire da tanti punti della terra, ognuna con la propria storia, sogni, paure e aspettative.
tutte diverse nel piano della realtà consensuale, un’unica grande anima nel piano dell’essenza.
(penso che potrebbe essere un’emozione simile a quella dei cavalieri che tornano dopo viaggi e peripezie intorno alla tavola di Artù, e si raccontano delle mille imprese)
entro nella sala dove già qualcun* è sedut*, iniziano i primi incontri, da dove vieni, cosa fai nella vita, cosa ti ha portat* qui. inizio a specchiarmi.
è un attimo, e sento che la comunità è nata.
inizia un nuovo processo, fuori quanto dentro di me, una nuova possibilità di conoscermi.
e non c’è altro posto in cui adesso vorrei essere, se non qui.