comunicazione

lo so che il verbo comunicare viene dal latino communicare, condividere, mettere in comune, composto di cum, insieme, e munis, ufficio, incarico, dovere, funzione.

e penso che comunicare sia proprio una condivisione profonda, che avviene attraverso molti canali e diversi livelli, in maniera più o meno conscia.

ma mi piace pensare anche che può essere composto da un anglosassone COMMUN+CARE, come prendersi cura di ciò che è comune…

perché per me questa è l’essenza della comunicazione: quando la mia sfera personale entra in contatto con la tua, quando abbiamo un contatto, fisico, emozionale, verbale, posso scegliere se aprirmi o difendermi, se attaccare o ignorare.

la comunicazione non violenta mi ha insegnato che attraverso l’empatia posso ascoltare te senza smettere di ascoltare me stessa: posso riconoscere i sentimenti e i bisogni che vivono in me in quel preciso momento, e allo stesso tempo

prendermi cura non significa farmi carico: io ho la responsabilità completa di ciò che sento e scelgo, e tu hai la tua. ma posso comprendere che i tuoi sentimenti, i tuoi bisogni, sono gli stessi che, adesso o in un altro momento, io posso avere. ed ignorarli, in qualche misura, significa ignorare i miei.

Un pensiero su “comunicazione

  1. estratto da ……WITTGENSTEIN, OLISMO ED ESPERIMENTI MENTALI
    L’INFLUENZA DI EINSTEIN (Carlo Penco)
    ……Se è vero che il nostro sistema concettuale è un modo di descrivere il mondo, devono però essere possibili altri concetti e altre forme di vita a noi inaccessibili – in quanto siamo immersi nel nostro sistema di descrizione – ma in parte descrivibili appunto con tale sistema, che ci permette di vedere in modo deformato in cosa potrebbe consistere l’avere concetti diversi dai nostri….

    empatia….sinergia….telepatia…visone e sogni….
    ilse

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