INCONTRO

mentre cammino verso il Process Work Institute, tra le vie del centro di Portland, emerge un’immagine familiare.

è l’idea dell’incontro, l’emozione di stare per compiere qualcosa che una parte di me aveva programmato (e/o immaginato) da tempo.

come se la mia anima si fosse data appuntamento insieme a tante altre in quel posto ed in quel momento. le visualizzo partire da tanti punti della terra, ognuna con la propria storia, sogni, paure e aspettative.

tutte diverse nel piano della realtà consensuale, un’unica grande anima nel piano dell’essenza.

(penso che potrebbe essere un’emozione simile a quella dei cavalieri che tornano dopo viaggi e peripezie intorno alla tavola di Artù, e si raccontano delle mille imprese)

entro nella sala dove già qualcun* è sedut*, iniziano i primi incontri, da dove vieni, cosa fai nella vita, cosa ti ha portat* qui. inizio a specchiarmi.

è un attimo, e sento che la comunità è nata.

inizia un nuovo processo, fuori quanto dentro di me, una nuova possibilità di conoscermi.

e non c’è altro posto in cui adesso vorrei essere, se non qui.

incontro

Buone regole che ho imparato in comunità

 ognun* trova la sua comunità, ognun* sceglie le regole che vuole seguire. e quelle che non vuole seguire. e quindi la comunità che vuole lasciare…

ci sono regole personali e regole di gruppo. regole non scritte e regole segrete. comunità che dicono: ‘la nostra regola è che non ci sono regole!’ e altre che ne hanno così tante che poi se le dimenticano, e tutti fanno un po’ come gli pare.

a me già la parola ‘regola’ mi stranisce un po’.  re-gola. un monarca che urla tanto?

nel mio viaggiare per comunità mi sono appuntata alcuni punti da tenere a mente. magari possono servire a qualcun altr*? certe cose si imparano sulla propria pelle, ma vedi mai…

(sono appunti dal mio diario: si rivolgono ad una te che sono io. cioè, sono consigli che do a me stessa.)

il conflitto non si risolve. si affronta, si vede, si ascolta, si trasforma. come l’energia.

quando inizi un ciclo, una gestalt, chiudilo.

stai nel fuoco, sempre.

ascolta profondamente tutto quello che succede intorno a te: interno è esterno, esterno è interno.

prenditi tutta la responsabilità di ciò che dici e fai e senti.

vai oltre le parole.

il pericolo dell’inconsapevolezza.

non reprimere i bisogni personali nel desiderio dell’appartenenza.

tutto il mondo è paese, i conflitti sono sempre gli stessi… autonomia, potere, denero, abuso, indipendenza, autorealizzazione.

ognun* riceve ciò di cui ha bisogno. poi sceglie se accoglierlo o meno…

se non riconosci il tuo valore, difficilmente gli/le altr* lo faranno.

quando trovi il tuo progetto, il tuo sogno, la tua essenza… seguili, ad ogni costo. pena la malattia.

verità, sempre. (e ognun* ne ha una parte, in ogni caso…)

io sono liber*.

la relazione così come il conflitto si costruiscono da entrambe le parti.

tanta luce, tanta ombra.

entra in ogni luogo sacro in punta di piedi.

ascolta, poi parla (eventualmente)

ognun* vede quello che vuole vedere.

la perfezione dell’imperfezione.

…segue!