‘La bellezza salverà il mondo.’
Fëdor Dostoevskij, L’idiota, 1869
mentre camminavo con mia madre per il bianco centro storico di Ceglie Messapica, ci imbattiamo in un piccolo Eden. la signora Gina, una delle mie nuove vicine, da anni coltiva, nello spiazzetto accanto alla sua porta di casa, decine di specie verdi, piante grasse di ogni forma e dimensione, rose di ogni colore, fiori profumati impossibili da resistere dall’annusare…
mentre estasiate stavamo in contemplazione di tanta cura, la signora Gina si affaccia, ci vede e sorride. esce, con quel suo passo che ben di combina con la parlata strascicata dialettale, e inizia a raccontarci le storie dei suoi vasi. con quanto amore ce le descriveva! come fossero figlie da preparare per il matrimonio!
e sulla via dei saluti, ci dice: ‘ecco, avete visto ‘na cosa bella’.
una cosa bella.
mi è arrivata dritta al cuore. una signora di ottant’anni, che forse niente ha studiato di estetica, di canoni classici, del valore sociale dello spazio pubblico… ma lei dedica il suo tempo e le sue energie per regalare al paese, a* turist*, a chiunque passi da via Chirulli, una cosa bella.
ecco. credo fermamente che se ognun* di noi si impegnasse nel regalare alla propria comunità, e quindi al mondo, una cosa bella, molte cose sarebbero diverse…
la bellezza chiama bellezza! e mi immagino una ri-evoluzione fatta di gesti belli, semplici, che non chiedono niente in cambio. una rivoluzione che parta dal vedere ed apprezzare la bellezza che già è intorno a noi e dentro di noi, per poi espanderla, come il profumo dei fiori della signora Gina…